lunedì 2 luglio 2018

Paese

Sono venuta nella casa in collina (tra la terza e la quarta) alle spalle della mia città.
Passando tra i vicoli vecchi del borgo, osservavo le finestre aperte delle case chiuse nella stagione invernale; sentivo l’odore dell’inverno trattenuto nelle pareti e rubato dal caldo dell’estate e del sole.
Ho immaginato storie di vita famigliare: quelle di prima dell’esodo verso le città, dove si viveva di lavori dei campi, di accudimento di bestiame; di vita vissuta nella fatica e nell’amore! 
Oggi c’è  un silenzio strano; non più vociare di bambini,  è rimasto il silenzio interrotto a volte dal cinguettio degli uccellini! 
Una pace, una tranquillità quasi forzate. Questa la nostra società: rumore assordante delle città super abitate, per non immergersi nel silenzio, nella pace e nella solitudine per non ascoltarsi, per non ritrovarsi!

donna Lieta

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