È veramente una malattia “tragica”. Per lui è un decadimento lento ma inesorabile. Oggi gli ho detto che gli voglio tanto bene e per questo voglio che lui stia bene. Non gli ritornerà la memoria, ma vivere respirando la serenità, sapendo di essere accettato con tutte le sue dimenticanze, con i suoi “non me lo hai detto, “non lo sapevo”, potrei andare avanti all’infinito.....a volte devo reprimere la mia rabbia! So per esperienza che ogni volta che muoio a me stessa, mi viene donata dopo, una gioia grande!
Donna Lieta