Ieri, sono andata ad una conferenza. Il relatore, parlando della nostra società che, come evidente agli occhi di tutti, è diventata indifferente alla fede, alla frequentazione ai Sacramenti ecc. insomma una....società liquida......, bene dicendo questo ha poi aggiunto: però io continuo a vedere il popolo che trasmette la tradizione della propria fede, quindi sono fiducioso!
Sono d ‘accordo sulla trasmissione delle fede ma come? Ho pensato che certo non sono le parole, i giudizi a confermare il tuo essere nella vita; è innanzitutto la testimonianza!
Ho fatto un parallelo, forse stupido, con una esperienza vissuta con mia madre.
Mi ha sempre chiesto di aiutarla a fare i ravioli: si sa che comportano una fatica, un sacrificio, ore dedicate a quel lavoro. Oggi mia figlia mi risponde: Li compero già fatti!
La differenza nel tramandare qualsiasi cosa sta in questo: c’ è un senso che darà gusto al raviolo: il farlo insieme, mettere il nostro impegno, il nostro tempo, non trascurare i particolari.
La tradizione avrá ragione su quelli confezionati!
Così per la fede, se non trasmetti il gusto di starci, di cercare ciò che soddisfa il tuo desiderio, è una tramando di nozioni, se invece metti ciò che ti ha colmato il cuore di bene, allora, forse, i giovani avranno voglia di cercare e trovare.
donna Lieta
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