mercoledì 25 maggio 2016

Attesa

L'altro giorno ero in un centro ospedaliero che ospita anche persone anziane a lunga degenza.
Percorrendo il lungo corridoio ho osservato un signore seduto su una poltroncina che fissava la porta d'ingresso. Era in attesa...ho pensato alla poesia di Clemente Rebora:
 

Dall'immagine tesa

da "Canti anonimi"

Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa -
e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono -
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.

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